Il Palazzo Municipale
Uno dei problemi più urgenti che gli amministratori di Collepasso dovettero affrontare, una volta ottenuta l'autonomia da Cutrofiano, fu la costruzione della casa comunale, considerata l'assoluta inadeguatezza delle sedi provvisorie utilizzate, nel frattempo, a tale scopo. Alla fine degli anni venti, la costruzione del municipio venne inserita nel più vasto quadro di miglioramento urbanistico del centro del paese, con l'ampliamento della piazza.
che, all'epoca, era delimitata in senso est ovest sia dagli attuali fabbricati ubicati sul prolungamento di via Parabita cioè l'attuale via Battisti da un lato sia da quelli al tempo sistenti sul prolungamento di via Antonio pesce oggi via Galliano dall'altro demolendo questi ultimi fabbricati ed utilizzando il retrostante giardino si avrebbe avuto la possibilità di costruire non solo il palazzo municipale ma anche la Villa Comunale interposta
il palazzo, dall'evidente stile gotico, in sintonia con le linee architettonica della Chiesa incompiuta e all'epoca ancora esistente nella piazza, si ergeva maestoso e solenne con la torre centrale elevata rispetto al resto dell'edificio e con il prospetto rivolto verso quell'area che venne, poi, sistemata a Villa Comunale insieme alla quale, alla piazza, alla torre dell'orologio e alla Chiesa, formò un complesso urbanisticamente armonioso.
Tratto dal libro "Storia di Collepasso dalle origini all'autonomia" di O. Antonaci, S. Marra, Amaltea Edizioni, 1999