La Cappella della Santissima Trinità o dello Spirito Santo
La cappella della Santissima Trinità o dello Spirito Santo, che è il primo luogo di culto del paese e risale, stando alle imprese nobiliari scolpite nel basamento dell'altare della Madonna delle grazie, al 1600; l'attuale forma è risultato dell'intervento di ristrutturazione realizzato nel 1870.
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L'interno della Cappella è a croce greca, con bassa cupola emisferica sostenuta da quattro tozze colonne e quattro arcate, con volta a botte, nelle quali sono collocati i due altari e due ingressi. In posizione frontale rispetto all'ingresso principale, invertendo l'ordine preesistente, fu costruito l'altare maggiore, mente l'altare della Madonna delle Grazie fu spostato sulla parete orientale della Chiesa, di fronte al ingresso da via Ugo Bassi. Su entrambi gli altari furono collocate due grandi nuove tele, in sostituzione degli antichi dipinti, raffiguranti rispettivamente la Santissima Trinità e la Vergine delle Grazie col Bambino. Secondo le disposizioni della contessa Elisabetta Pagan, la Chiesa fu dotata anche di un piccolo vano-sacrestia, ricavato adattando un locale adiacente sul fianco destro della facciata.
La Cappella della Santissima Trinità è stata utilizzata per lungo tempo anche come luogo di sepoltura, secondo una prassi consolidata presso le comunità cristiane; a testimonianza di tale uso risultano tuttora esistenti, in essa, alcune tombe con relative iscrizioni incise sulle coperture lapidee.
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Oltre alle suddette tombe, al centro del pavimento esiste una grande lastra tombale in marmo che reca la seguente iscrizione: fuissent quasi non essent de utero translati ad tumulum
Opinione comune è che si tratti di un ossario, ma il significato dell' epigrafe rimanda chiaramente alla sepoltura di neonati morti o di bambini deceduti in tenerissima età.
Dal 1985 la cappella della Santissima Trinità e stata sottoposta tutela da parte del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali ai sensi della legge 1 giugno 1939 n. 1089, sulla tutela delle cose di interesse artistico e storico. Nelle motivazioni del decreto si evidenzia che la Cappella "costituisce uno dei pochi episodi di architettura sacra, tuttora esistenti a Collepasso, dotato di interesse artistico per il gradevole e composto disegno neoclassico del prospetto. Trattasi di un organismo architettonico ottocentesco, sorto probabilmente su una più antica cappella, che conserva al suo interno arredi sacri certamente anteriori, quale ad esempio, l'altare del braccio destro, realizzato nelle forme tipiche del Barocco salentino. Al sobrio disegno della facciata, ad ordine unico, con paramento liscio, serrato agli angoli da paraste e concluso in alto da un timpano triangolare, corrisponde l'equilibrata articolazione interna a croce greca, con bracci poco profondi e calotta di copertura della crociera, raccordata da pennacchi alle arcate sorrette da basse e robuste colonne".
Tratto dal libro "Storia di Collepasso dalle origini all'autonomia" di O. Antonaci, S. Marra, Amaltea Edizioni, 1999